mercoledì 2 aprile 2014

IL PIACERE DEL PADRONE: la schiava esposta e usata


La serata della festa di carnevale ha reso particolare il momento.

La voglia di inventarsi non dando mai nulla per scontato.

Io timorosa ma nello stesso audace quando Lui ha detto che mi avrebbe legata al letto. Mi ha portata nella stanza e mi ha fatta spogliare.

'Pancia in giù'. Eseguo ed ecco che, prima le polsiere e poi le cavigliere, vengono posizionate. Braccia aperte, sedere alto ed il mio sesso esposto. Mi benda.

'Allora cagna, sei comoda in questa posizione?' sussurrando nel mio orecchio. 'Sono tutti qua a vederti. Sei proprio un bello spettacolo. Sei contenta?'

Rispondo con un mezzo grugnito fra l'eccitato e l'infastidito. Immagino le persone presenti nella stanza . Sento dei bisbigli. Non riesco a capire quello che dicono. Inizio ad eccitarmi. Ringrazio la benda che mi copre gli occhi. Così copre anche il mio imbarazzo per essere lì, in quella posizione davanti a tutti.
Una carezza sulle mie natiche ma non è quella di una mano. Sfuggente quasi pare solletico.
Un colpo. Ecco si inizia. Lui mi scalda la pelle con il flogger. Prima colpi dati piano, poi aumenta il ritmo; diventa incalzante, bruciante, fa roteare le lacinie. Gemo.

‘Queste sono carezze. Ora facciamo sul serio.’

La mia schiena viene sferzata dal gatto. Lui è implacabile. Il dolore è diverso da prima. E’ più ‘spesso’. Non risparmia nulla; fianchi, lati della schiena e il mio sesso. Tiro le corde, strattono le polsiere. E’ un movimento inutile ma inevitabile. Brucia e fa male. Dò un ritmo al mio respiro. Solo così riesco a gestire il dolore trasformandolo in piacere. Si ferma. Si avvicina e mi accarezza il viso.

‘Come va?’. Mi giro verso di Lui, quasi poi,potessi vederlo. Borbotto qualcosa.
‘Cosa hai detto? Non ho capito. Ripetilo ad alta voce. Loro non hanno sentito’ mi dice Lui
Lo sa cosa ho detto ma vuole che lo ripeta. Vuole avere la scusa per continuare.
‘Sei un bastardo’ . Dalla mia bocca escono queste parole.
‘A bene. Ora vediamo se sono un bastardo’
Mi maledico per la mia esuberanza e rincaro la dose. ‘Aff…..’

Dolore. Accidenti. Riconosco il tocco della ‘whip’. Uno, due, tre…colpi in successione. Incalzanti, mi smorzano il respiro.

‘Cosa hai detto? Questa insubordinazione la paghi cara ora.’
Lo so, non posso farne a meno. Lui, sadico, sa dove e come colpire. Sa qual è il punto debole delle parti del mio corpo. Gestisco il dolore. Lo annullo e il piacere arriva. Mi porta all’estasi. Potrei essere su una pubblica piazza davanti a milioni di persone. Gemo, mi lamento, grido senza ritegno. Colpisce il mio inguine. Male, il piacere sciaborda e i miei umori colano. Si ferma e infila le dita. Mi masturba, prima piano, poi veloce. Le sue dita arrivano al collo dell’utero. Inizia a massaggiare. Rimango di nuovo senza fiato. Sento che sto per crollare. Poi estasi. Silenzio.

‘Ora ti giro così potranno prendere visione dell’altro lato’

Mi slega e mi lega sulla schiena, gambe aperte, braccia spalancate a ‘x’. La posizione canonica dove non c’è spazio per la fantasia. Impudica, esposta, aperta. Così mi sento in quel momento. Vorrei levarmi la benda per vedere chi c’è; quasi pudicamente coprirmi per non mostrami. Ecco la frusta mi accarezza. Percorre piano il mio corpo. Mi dà l’illusione di un soffio di brezza. Sopra, di lato, il viso, le braccia, le gambe, l’inguine. L’illusione di un momento di pietà. Si ferma. Prende le pinze e attanaglia i miei capezzoli. Li tira bloccandoli alla testata del letto e poi ricomincia a frustarmi. Cerco di stare ferma il più possibile ma tiro facendomi male da sola. Altro dolore, ancora piacere. Va avanti così non so per quanto. Mi tocca i seni ma sento altre mani. Non potrebbe essere Lui a toccarmi l’inguine e il seno contemporaneamente. Comprendo che c’è qualcun altro che mi tocca. Me l’aveva promesso e l’ha fatto. Ha invitato qualcuno dei presenti a toccarmi.
Mani prepotenti che palpano, stringono, attanagliano.
‘Sei bella, una meraviglia’ qualcuno mi dice ‘Siiiiiiii…….’
Nulla viene risparmiato. Di nuovo dita che si insinuano. Mi lascio andare e colo vergognosamente, indecementemente.

‘Brava cagna, dai spettacolo di quanto sei t….’
‘Si Padrone; per te Padrone’

Momenti particolari, fra il sacro e profano. Sensazioni infinite. Emozioni. E’ la mia libertà di essere quella che sono; solo per Lui. Lara Bianchi copyright








La filosofia nel boudoir-Bdsm creuza du male