venerdì 14 giugno 2013

Birching: che cosa è?



l birching (letteralmente traducibile come "fustigazione con il birch: un mazzo di rametti di betulla") è una punizione corporale. Di norma applicata sulle natiche nude del destinatario, può esser usata anche per colpire la schiena o le spalle.
Indice [nascondi]
1 Terminologia e utilizzo
2 Posizioni
3 Storia
4 Usi non punitivi
5 Voci correlate
6 Note
7 Collegamenti esterni
Terminologia e utilizzo [modifica]

Il birch è un fascio di rametti senza foglie legato insieme a formar un attrezzo per amministrar punizioni corporali. Un birch non è costituito da un'unica bacchetta o ramo (che non dev'esser inoltre necessariamente di betulla), ma può esser anche composto da vari altri rami lisci e resistenti di albero o arbusto, tra i quali il salice.[1]
Il birch di nocciolo risulta esser particolarmente doloroso: un fascio composto di quattro o cinque rami di nocciolo è stato utilizzato fino agli anni sessanta e settanta sull'isola di Man, ultimo luogo in Europa ad utilizzare il birching a titolo di pena giudiziaria.[2]
Un altro dei fattori che può aumentare di molto la sofferenza data dalla punizione è la dimensione dei rametti utilizzati, cioè la loro lunghezza, peso e il numero di rami di cui è composto. In alcuni istituti di pena erano in uso differenti versioni dello stesso strumento: ad esempio nella prigione di Dartmoor il dispositivo utilizzato per punire i colpevoli di sesso maschile di età superiore ai 16 era un fascio di rami lungo più di un metro e che poteva arrivare ad un peso complessivo di 450g, che era conosciuto come senior birch.
Vi sono state nel tempo opinioni diverse circa l'utilità di bagnare o mettere in ammollo in un liquido il fascio di rami prima dell'uso sulla pelle dei colpevoli: dopo esser stato messo in acqua il suo peso di certo aumenta, quindi l'impatto dev'esser maggiormente doloroso se chi esegue la punizione usa la forza sufficiente.
Tradizionalmente i rami di betulla venivano messi in salamoia (composto d'acqua fortemente salata) prima dell'uso, il che ne aumenta notevolmente il peso, la flessibilità e la resistenza; rendendo così la punizione più grave sia in termini di dolore sia di danni alla carne della vittima sotto forma di tagli e lividi. A causa delle sue proprietà fortemente antisettiche, poi, la salamoia contribuiva anche a prevenir infezioni prodotte dalle eventuali ferite.
Nel 1860 la Royal Navy abbandonò l'uso del gatto a nove code sui ragazzi che facevano da mozzo e sui marinai più giovani; lo strumento aveva difatti acquisito una brutta reputazione a causa del suo uso intensivo all'interno delle carceri: venne così sostituito dalle bacchette di legno di betulla.
Il birching era il metodo con cui per tutto il XIX secolo le classi più agiate si erano trovate in maggior familiarità, essendo quello attraverso cui tutti i ragazzi venivano castigati durante il periodo degli studi, sia nei collegi che nelle scuole private per ricchi e nobili.[3] All'incirca nello stesso periodo i tribunali civili seguirono sistematicamente l'esempio della Marina e passarono al fascio di rami di betulla per la punizione corporale giudiziaria di adolescenti negli orfanotrofi o nei riformatori e di giovani uomini nelle prigioni; laddove in precedenza era stata utilizzata la frusta o il gatto a nove code.
A seguito d'un tentativo di standardizzare le bacchette di betulla, l'ammiragliato del ministero della marina faceva tenere in ognuno dei suoi porti maggiori degli esemplari modello di birch, così come anche del cane (vedi caning): venivano poi portati nelle navi ed usati per frustare i ragazzini imabarcatisi come novelli marinai (le punizioni erano eseguite rigorosamente sul ponte davanti a tutti).
Il termine betulla giudiziaria si riferisce generalmente al tipo più severo di birching per le punizioni corporali comminate a seguito d'una sentenza apposita del tribunale; qui era particolarmente usato il fascio di rami di nocciolo.
Un memorandum del 1951 (ma la sua pratica era già largamente in uso anche in precedenza) ha ordinato che sui carcerati maschi del Regno Unito potessero essere utilizzati gatti a nove code o bacchette di betulla solo nel carcere nazionale di massima sicurezza di Wandsworth a sud di Londra: gli strumenti dovevano essere accuratamente testati prima d'esser forniti al carcere ogni qualvolta fosse necessario per il suo utilizzo come forma disciplinare all'interno della prigione.[4]
Il termine Eton birch (betulla di Eton) era invece usato per indicar lo strumento per le punizioni scolastiche in vari college, fatto con ramoscelli di piccoli alberi di betulla.
Posizioni [modifica]

Solo se si trattava di un bambino piccolo questo poteva essere punito in posizione OTK (sopra il ginocchio a pancia in giù); in alternativa veniva piegato sopra un mobile o la spalliera d'una sedia. Per l'esecuzione delle pene giudiziarie il colpevole poteva anche essere legato, per impedirgli di muoversi troppo o tentare la fuga.
In alcune prigioni e riformatori giudiziari si utilizzava un apparato di legno noto come birching donkey o birching pony appositamente costruito per questo tipo di fustigazione. Poiché non v'erano modalità standard le carceri e le stazioni di polizia avevano elaborato e adattato per l'uso diverse "panche o letti da birching" sopra cui imputati minorenni e adulti venivano messi per ricevere la pena. Alcuni di questi modelli consentivano una posizione in piedi o appoggiata, questo per poter utilizzar anche altri strumenti di correzione (caning, strapping, ecc).
Una delle posizioni più in auge per la disciplina scolastica era quella denominata horsing, in cui la persona che dev'esser punita è tenuta per le braccia sopra la parte posteriore da qualcun altro (ad esempio un compagno di classe) o direttamente sulle spalle di due o più colleghi: tuttavia, nel college di Eton e in altre scuole di fama simile, colui che doveva esser frustato veniva fatto inginocchiare su un blocco di legno speciale.
Un altro dispositivo utilizzato per immobilizzare i trasgressori era il cosiddetto birching table usato in Scozia, con due buchi attraverso i quali venivano inserite le braccia del condannato ma per il resto lasciato libero, tranne che per una cinghia fissata immediatamente sopra la vita.[5]
Storia [modifica]

Il birching è stato la forma più comune di punizione giudiziaria e scolastica in Europa fino alla prima metà del XIX secolo, quando venne sempre più rimpiazzata dal caning o dallo strapping. Il fascio di rami di betulla veniva sempre applicato sulle natiche nude, solitamente un'umiliazione in più per i ragazzi, laddove agli adulti era invece somministrato sulle spalle o la schiena.
L'uso del birching è testimoniato fin dai tempi delle rivoluzione francese: Théroigne de Méricourt impazzì finendo i suoi giorni in un manicomio dopo un birching pubblico. Il 31 maggio 1793 un gruppo di donne giacobine la sequestrò e dopo averla spogliata nuda la frustarono sul sedere nudo nel giardino delle Tuileries.[6] Il birching giudiziario lungo il corso del XX secolo in Gran Bretagna è stato usato molto più spesso come una delle punizioni comminate ai minori di sesso maschile, solitamente per furti e vagabondaggio, piuttosto che come sanzione rivolta a uomini adulti. Era applicato per i ragazzi fino a 14 anni in Inghilterra e Galles e fino a 16 in Scozia: in questa versione la betulla era molto più leggera e piccola e veniva somministrata privatamente da un poliziotto subito dopo la sentenza del magistrato (o in una sala del palazzo di giustizia o alla più vicina stazione di polizia).
Il birching è oggi usato di rado come punizione giudiziaria, ed è quasi completamente scomparsa come castigo da infliggere ai bambini.
Usi non punitivi [modifica]

All'interno della pratica sadomaso si può usare il birching come versione alternativa rispetto allo spanking (sculacciata erotica): qui la persona, che può essere indifferentemente sia maschio che femmina, viene colpita sul sedere nudo con manciate di ramoscelli e foglie di giovani alberi di betulla o salice con l'intento di eccitare sessualmente gli attori del gioco.
In Scandinavia (soprattutto in Finlandia), nei Paesi baltici e in Russia vige la tradizione di colpire il proprio corpo con ramoscelli di betulla bagnati all'interno della sauna, come forma di massaggio e per aumentare la circolazione del sangue ed aprire i pori della pelle. Esser colpiti in questa maniera induce una piacevole sensazione di bruciore che non giunge mai ad un vero e proprio dolore.

http://it.wikipedia.org/wiki/Birching


DELITTO E CASTIGO

E 'facile dimenticare al giorno d'oggi come la recente era che la punizione corporale è stato pensato raccordo e utile sia come una punizione e deterrenza. Fino alla metà del XX secolo (e nel 1970 l'Isola di Man) era comune in molte aree del Regno Unito per gli autori di reati minori come frase per un 'Birching'.
Ciò ha comportato la necessità di sdraiarsi a faccia in giù su un tavolo con le braccia legate insieme sotto, e gambe tenuto ancora da cinghie forti. Un fascio di verghe spogliato di betulla (o, talvolta, di salice o di nocciolo) è stato poi utilizzato per frustare le natiche nude del destinatario. Occasionalmente la schiena e / o spalle venivano frustate, e il tipo, il numero e il peso dei rami utilizzati (così come il numero di colpi) varia con la gravità del crimine.

"La tavola Birching raffigurato è dalla vecchia casa di corte a Fort William, dove i birchings sono state effettuate. E 'stato utilizzato l'ultima volta nel 1948, quando un ragazzo di 15 anni è stato birched per taccheggio "
E 'stato previsto per legge ad avere un medico a portata di mano quando queste punizioni venivano somministrati, anche se questo potrebbe essere stato di poco conforto per il destinatario.
http://www.westhighlandmuseum.org.uk/collections/the-fort/item-one/

Crocifissione




http://evilthings.net/2012/03/22/la-crocifissione-tortura-disumana-ma-anche-sinonimo-di-resurrezione/

Tra le pene capitali, quella della crocifissione era una delle più terribili; diffusa presso molte popolazioni antiche come gli Assiri, i Persiani, gli Indiani e gli Sciiti, fu portata in Occidente da Alessandro Magno. La utilizzarono poi i Cartaginesi ma soprattutto i Romani. Essendo allora una tortura atroce ed umiliante, non poteva essere comminata a un cittadino romano me veniva applicata agli schiavi, ai sovversivi e agli stranieri. Chi era condannato alla crocifissione veniva costretto a portare il patibulum (il palo orizzontale della croce) sulle spalle fino al luogo della crocifissione mentre era flagellato e poi veniva spogliato e appeso ad una croce, che a volte consisteva in un singolo palo o in una struttura a V rovesciata. Le mani del condannato erano fissate alla croce mediante chiodi ed eventualmente legate al patibulum con pezze di stoffa e al collo del condannato era appesa una targa con una scritta che indicava il suo crimine. La morte avveniva in genere per asfissia, a causa della compressione del costato; lenta, dolorosa e terrificante, era una punizione esemplare e un segno di disprezzo per chi la subiva e un monito per chi ne era testimone. All’epoca dei Romani, infatti, gli uomini crocifissi venivano lasciati morire sulla croce sotto lo sguardo dei passanti. Per la religione cristiana la crocifissione di Gesù è indissolubilmente legata alla resurrezione e alla salvezza dell’umanità. In realtà l’utilizzo della crocifissione, benché in casi isolati, è andato avanti per secoli, come indicano alcune testimonianze: presso i Turchi nel Trecento, in Giappone nel Seicento, in Sudan e Madagascar nell’Ottocento e due episodi in Occidente nel Novecento, durante la prima e la seconda guerra mondiale (rispettivamente nei campi di prigionia austroungarici e nel campo di concentramento di Dachau).

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