venerdì 26 settembre 2014

Giro dei forti hot e tortura



Scenderai le scale e ti troverai nell'inferno


Un gancio scende dal soffitto dove verrai appesa


La sedia inquisitoria ti aspetta: confesserai la tua perversione e l'accoppiamento con il diavolo



Orrende gabbie contengono i resti di chi ti ha preceduta. Attenta a quello che dirai, potresti esserci rinchiusa


..oppure essere costretta ad indossare questo. Lo sai cosa è? Le tue membra verranno bloccate e al centro si trova un punteruolo. Se qualcuno ti abbraccerà verrai trapassata e...immagina!



Immagini sono appese alle lugubri pareti a monito. Il cilicio che indosserai è contenuto nella vetrina: lo vedi? Lo porterai per Lui e verrai prima sferzata a lungo


Il tavolo dello stiramento che temi: ci passerai ore e dopo non potrai più muoverti. La tua mente navigherà nel subspace. Lo sai cosa provi quando vieni adagiata su quel tavolo.

Ora si inizia....

Visita al Museo della tortura di Lucca

Tutti i diritti riservati- copyright Roccia Dell'Acquaviva



venerdì 8 agosto 2014

E lei lo prese. Tutto. Fino in fondo.

E lei lo prese. Tutto. Fino in fondo.


Non dimenticherà mai quel giorno nel quale Lui le prese la verginità. Non le chiese nulla. Si prese quello che voleva. La legò al palo. Iniziò subito a infilarle le dita. Uno alla volta implacabile. Se lei osava irrigidirsi o opporre resistenza la colpiva con il cane.


Urlò, pianse ma Lui fu implacabile. La spaccò poco alla volta. Glielo ficcò dentro con decisione, sempre più giù con foga animalesca. E lei si arrese. Imparò come doveva fare fra un colpo e l’altro.
Il dolore era al culmine. Solo dolore, tanto dolore. Pompava, stantuffava, la dilaniava. Era come se lei non fosse una persona ma un buco da riempire. E Lui lo disse:

“Sei solo un buco, il buco del tuo Padrone. Tu non sei niente e il bello deve ancora venire”.


Andò avanti così per lungo tempo. Avevo il buco del culo in fiamme. Mi pareva che mi fosse entrato una mazza enorme. All’improvviso lo sfilò e dopo essersi lubrificato la mano me la infilò. Spingeva, girava, dentro e fuori. Persi ogni ritegno. Urlai,mi dimenai. Infilò di nuovo il suo cazzo. Tutto in una volta, me lo spinse con violenza. Uscì un’altra volta e infilò di nuovo la mano. Andò avanti così all’infinito. Squassata, gemevo ma ne volevo ancora.


In mezzo alle gambe, ero un lago. Mi maledii. Maledizione al mio corpo che ancora una volta mi aveva tradito. Poi, il nulla.


“Vacca, il tuo buco ora è sfondato. Per mantenerlo così ora infilo questo dildo. Sarà parecchio fastidioso ma ora che sei vacca ci devi rimanere. Fra poco tornerò e ti allargherò ancora di più.
Arriverai alla larghezza che io deciderò. Giorno dopo giorno, sempre più larga. Ora resta lì. “


E me lo mostrò. Era grosso e lungo con un anello alla base, larga per impedire che lo risucchiassi dentro. Lo fissai inorridita. Lo infilò dentro e lo bloccò con una catena tirata al palo alla quale ero legata. Rimasi così per ore.


Tutti i diritti riservati –copyright Lara Bianchi


lunedì 4 agosto 2014

UNA CAGNA SCHIFOSA E LUSSURIOSA



‘Sei una cagna. Un essere lussurioso e oggi farai godere con la tua depravata lussuria chi io deciderò’



Nuda e legata. Mi ha bendata . Non so dove mi trovo anche se capisco di trovarmi in un luogo all’aperto. Tremo, ho freddo. Sono dolorante dopo il trattamento ricevuto precedentemente. I piedi mi fanno male. Le braccia sono legate dietro alla schiena.
Uno scocchio di dita. E’ il Suo ordine. So cosa devo fare e mi metto in ginocchio.

‘Brava, cagna.’ Mi dà una spinta con il piede. Cado. ‘Ora rotola’.

Obbedisco. Sento un odore forte. Urina ed escrementi. Mi ha portata in un porcile.


‘Fai schifo, ora sei proprio una scrofa completa. Possiamo iniziare.’

Mi prende per i capelli e mi trascina. ‘ Sai quello che devi fare.’
Cerco la patta dei Suoi pantaloni. La trovo. Con i denti gli tiro giù la cerniera. E’ faticoso. Mi sento umiliata, trattata da oggetto. Il mio ollezzo è insopportabile. E’ il mio destino. Usata, abusata, trattata peggio di un animale.



‘Forza, dacci dentro.’ E tira fuori il Suo membro. Inizio a leccarlo. C’è la già duro. Un’asta turgida, vogliosa che sa domarmi. ‘Apri la bocca’. Un fiotto caldo mi innonda. ‘Bevi, cagna fino all’ultima goccia e poi pulisci il tuo Padrone’
Lo prendo in bocca e inizio a lavorargli la cappella. La bacio, la idolatro, la vezzeggio. Con la lingua lo stimolo. Lo prendo di più. E’ grosso, quasi non riesco a prenderlo tutto.
‘Apri quella schifosa fogna’ Mi prende per i capelli e inizia a muoversi dentro.
‘Ferma ho detto. Voglio usare la tua bocca come se fosse la tua inutile figa. La voglio sfondare. Infilartelo fino in gola. Soffocarti. Vedere le tue lacrime.’

Non mi risparmia. Aumenta la velocità. Me lo infila sempre più in fondo. Annaspo, non respiro. Vengo presa dai conati di vomito. Non mangio dalla sera precedente ma vomito l’inverosimile. Le lacrime scendono dai miei occhi coperti dalla benda. Viene in me, calda, sbrodolante, vischiosa.
Non mi dà respiro. Mi sbatte a novanta e mi incula.

‘Sei bella lubrificata, troia. ‘ E’ senza pietà. Spinge, perfora, mi leva ogni forza. Dura poco e mi viene dentro. Crollo al suolo.
‘Una splendida vacca da monta. Sporca, puzzolente, lordosa. Non è finita qua.’
Mi mette un collare di cuoio, puzzolente anche quello. Lo stringe e lo blocca con una catena.
‘Ora ti lascio qua, da sola. Mettiti a quattro zampe, culo all’aria, gambe larghe. Non ti muovere perché io osservo. Fra poco arriverà qualcuno. Voglio che tu lo serva egregiamente. Lo sai che pagherai pegno”.
E se ne va.
Copyright Lara Bianchi






mercoledì 2 aprile 2014

IL PIACERE DEL PADRONE: la schiava esposta e usata


La serata della festa di carnevale ha reso particolare il momento.

La voglia di inventarsi non dando mai nulla per scontato.

Io timorosa ma nello stesso audace quando Lui ha detto che mi avrebbe legata al letto. Mi ha portata nella stanza e mi ha fatta spogliare.

'Pancia in giù'. Eseguo ed ecco che, prima le polsiere e poi le cavigliere, vengono posizionate. Braccia aperte, sedere alto ed il mio sesso esposto. Mi benda.

'Allora cagna, sei comoda in questa posizione?' sussurrando nel mio orecchio. 'Sono tutti qua a vederti. Sei proprio un bello spettacolo. Sei contenta?'

Rispondo con un mezzo grugnito fra l'eccitato e l'infastidito. Immagino le persone presenti nella stanza . Sento dei bisbigli. Non riesco a capire quello che dicono. Inizio ad eccitarmi. Ringrazio la benda che mi copre gli occhi. Così copre anche il mio imbarazzo per essere lì, in quella posizione davanti a tutti.
Una carezza sulle mie natiche ma non è quella di una mano. Sfuggente quasi pare solletico.
Un colpo. Ecco si inizia. Lui mi scalda la pelle con il flogger. Prima colpi dati piano, poi aumenta il ritmo; diventa incalzante, bruciante, fa roteare le lacinie. Gemo.

‘Queste sono carezze. Ora facciamo sul serio.’

La mia schiena viene sferzata dal gatto. Lui è implacabile. Il dolore è diverso da prima. E’ più ‘spesso’. Non risparmia nulla; fianchi, lati della schiena e il mio sesso. Tiro le corde, strattono le polsiere. E’ un movimento inutile ma inevitabile. Brucia e fa male. Dò un ritmo al mio respiro. Solo così riesco a gestire il dolore trasformandolo in piacere. Si ferma. Si avvicina e mi accarezza il viso.

‘Come va?’. Mi giro verso di Lui, quasi poi,potessi vederlo. Borbotto qualcosa.
‘Cosa hai detto? Non ho capito. Ripetilo ad alta voce. Loro non hanno sentito’ mi dice Lui
Lo sa cosa ho detto ma vuole che lo ripeta. Vuole avere la scusa per continuare.
‘Sei un bastardo’ . Dalla mia bocca escono queste parole.
‘A bene. Ora vediamo se sono un bastardo’
Mi maledico per la mia esuberanza e rincaro la dose. ‘Aff…..’

Dolore. Accidenti. Riconosco il tocco della ‘whip’. Uno, due, tre…colpi in successione. Incalzanti, mi smorzano il respiro.

‘Cosa hai detto? Questa insubordinazione la paghi cara ora.’
Lo so, non posso farne a meno. Lui, sadico, sa dove e come colpire. Sa qual è il punto debole delle parti del mio corpo. Gestisco il dolore. Lo annullo e il piacere arriva. Mi porta all’estasi. Potrei essere su una pubblica piazza davanti a milioni di persone. Gemo, mi lamento, grido senza ritegno. Colpisce il mio inguine. Male, il piacere sciaborda e i miei umori colano. Si ferma e infila le dita. Mi masturba, prima piano, poi veloce. Le sue dita arrivano al collo dell’utero. Inizia a massaggiare. Rimango di nuovo senza fiato. Sento che sto per crollare. Poi estasi. Silenzio.

‘Ora ti giro così potranno prendere visione dell’altro lato’

Mi slega e mi lega sulla schiena, gambe aperte, braccia spalancate a ‘x’. La posizione canonica dove non c’è spazio per la fantasia. Impudica, esposta, aperta. Così mi sento in quel momento. Vorrei levarmi la benda per vedere chi c’è; quasi pudicamente coprirmi per non mostrami. Ecco la frusta mi accarezza. Percorre piano il mio corpo. Mi dà l’illusione di un soffio di brezza. Sopra, di lato, il viso, le braccia, le gambe, l’inguine. L’illusione di un momento di pietà. Si ferma. Prende le pinze e attanaglia i miei capezzoli. Li tira bloccandoli alla testata del letto e poi ricomincia a frustarmi. Cerco di stare ferma il più possibile ma tiro facendomi male da sola. Altro dolore, ancora piacere. Va avanti così non so per quanto. Mi tocca i seni ma sento altre mani. Non potrebbe essere Lui a toccarmi l’inguine e il seno contemporaneamente. Comprendo che c’è qualcun altro che mi tocca. Me l’aveva promesso e l’ha fatto. Ha invitato qualcuno dei presenti a toccarmi.
Mani prepotenti che palpano, stringono, attanagliano.
‘Sei bella, una meraviglia’ qualcuno mi dice ‘Siiiiiiii…….’
Nulla viene risparmiato. Di nuovo dita che si insinuano. Mi lascio andare e colo vergognosamente, indecementemente.

‘Brava cagna, dai spettacolo di quanto sei t….’
‘Si Padrone; per te Padrone’

Momenti particolari, fra il sacro e profano. Sensazioni infinite. Emozioni. E’ la mia libertà di essere quella che sono; solo per Lui. Lara Bianchi copyright








domenica 12 gennaio 2014

Offerta agli amici


E'stata brava. Ha sopportato tre clisteri, uno dopo l'altro per un totale di sei litri. Ha superato se stessa ed è stata dura per lei. Completamente bloccata al letto, non ha perso una goccia. Gli ho posizionato un blug anale per tapparla ed è stato delizioso assistere ai suoi spasmi e sentire i suoi mugolii.La sua pancia gonfia mi ha eccitato terribilmente e mi ha ricordato quando era gravida. Allora però non conoscevo ancora le delizie del bdsm e le emozioni che può trasmettere.


Ho giocato con il suo corpo fra un clistere e l'altro. La mano è entrata ancora più agevolmente e la sua eccitazione era al massimo. Il potere che provo in quei momenti, sentendola tutta mi fa sentire in un modo indescrivibile. La vorrei spaccare, possederla ancora di più, costretta,in mio potere. Ha ricevuto ordini per mantenersi allenata e sa che non ammetto trovarla sporca o non allenata.


Quando l'ho slegata per farla evacuare, ho continuato a tormentarla. Le ho legato le braccia sopra alla testa fissandole allo sciacquone dell'acqua mettendola in tensione. le gambe bloccate alla tazza del water e le ho levato il bavaglio. A quel punto si è messa a piangere per gli spasmi e si è resa disponibile al sesso orale di sua spontanea volontà, quasi come un gesto per chiedere pietà. Lei non ama farlo. E' stato sublime il modo con il quale lo ha preso, come con maestria si è impossessata del mio sesso. Devo farle i clisteri più spesso.


L'ho fatta preparare per l'arrivo degli amici che ha ricevuto camminando a quattro zampe; una corta catena alle caviglie collegata ai polsi, il tutto bloccato al collare alto così da sembrare una cagna di razza. Ha protestato quando le ho infilato la 'coda' visto che il suo di dietro era un pò provato dal trattamento subito. Il suo corpo segnato dal cane e dalla frusta è un dipinto di gran autore.


La cena si sta svolgendo in allegria, lei in ginocchio, in silenzio a capo chino, le braccia bloccate dalla barra. A un mio ordine è presa e posizionata sul tavolo, legata.



Un piatto davanti a lei con l'obbligo di mangiare tutto, fino all'ultima briciola. Adoro dare i miei avanzi alla slave. Lei è fissata con l'igiene e questa è una pratica che la indispone. Chiaramente mi avvicino e le passo direttamente in bocca il mio cibo; cerca di sputare ma le tengo le mandibole strette. Ripeto l'operazione varie volte poi con un imbuto, la faccio bere con divieto a urinare. Le sculacciate si susseguono in ogni parte del suo corpo già dolorante. I capezzoli vengono tirati, idem i capelli, mani in ogni dove e lei ha la faccia stupita ma gli umori colano fra le sue gambe.E' tutta un tremito,l'adrenalina è alle stelle. Verrà ulteriormente punita per questo.


Ora deve fare gli onori di casa. Viene slegata e offre lo spumante agli ospiti ma la serata è appena iniziata. Questo è solo un anticipo di quello che arriverà
dopo: il momento di offrire il dolce.

copyright Lara Bianchi




La punizione della schiava


'Serva Vostra, mio Signore.'


Prometto di accettare ogni decisione ...di ubbidire...

di onorarti. . . di rispettare il silenzio e di parlare solo quando ne ho il permesso. .

di accettare ogni punizione come mezzo educativo. . conscia che Lui lo fa per il mio bene.


'Bene cagna . Ho pubblicato la tua sconcia fotografia. Ti ricordi cosa ti ho detto? Per ogni commento e 'mi Piace' verrai punita moltiplicando per. . . lo

deciderò al momento. Non hai vergogna di mostrarti a tutti.'


Come punirla per la sua sfrontatezza?

Quanti colpi di frusta o altro?


Continuerai la giornata legata così. Poi vedrò come continuare in attesa dei commenti.



Nella mia 'cassetta degli attrezzi' ho trovato un flaconcino con olio al peperoncino.

Lo userò su di lei, facendole un bel massaggio inguinale, sublime e aromatico. Ho le mani che mi prudono e poi ci sarà il proseguo.


La cagna è stata molto riottosa ma è stata bloccata bene. Ora è in posizione completamente esposta.

Inizio la sessione di cane visto che sono ben rifornito. Gliele farò assaporare lentamente, una ad una, accarezzandola con ardore. Supererò la soglia dei 100

colpi. I consigli dei colleghi si seguono sempre. Ho anche organizzato una interessante cena dove si mostrerà 'dipinta' dalle mie attenzioni.


Non sono ancora soddisfatto. Visto che stasera dovrà servire la cena, occorre un'accurata pulizia.

Perchè allora, non eseguire un bel clistere?

In questi giorni mi è arrivato il nuovo kit e ho proprio voglia di usarlo. Quale occasione migliore?


copyright Lara Bianchi

sabato 9 novembre 2013

Contratto di schiavitù

Contratto di schiavitù
Dichiarazione Consensuale


io ....., libera da ogni condizionamento e in piena volontà, desidero dichiarare e testimoniare essere frutto del mio consenso e volontà, per quanto superficialmente possa apparire ad altri come conseguenza di una forzatura o abuso, la relazione con __________________________________
Dichiaro inoltre che, sin dall'inizio, sono stata pienamente conscia della natura di sottomissione della relazione e di averla espressamente desiderata con volontà e chiara, non ambigua espressione di desiderio e consenso, nonostante quanto possa apparire in superficie. Desidero fortemente essere soggiogata. E' mio pieno desiderio essere parte di una relazione che sia sostanzialmente diseguale nella suddivisione dei compiti e del potere. io sola ho deciso di vivere in questo modo. Il mio unico desiderio è non avere il controllo di me stessa e sentirmi posseduta e priva di aiuto. Questa è una scelta e affermo essere mio diritto scegliere questo stile di sottomissione e soggiogo.


E' mio intento creare un irrevocabile trasferimento di potere e autorità di me stessa alla mia Superiore. E' mio desiderio che questo documento sia interpretato come strumento di trasferimento di detto potere e autorità al di fuori di me, verso Lei/Lui. La/Lo imploro ferventemente per costringermi, dominarmi controllarmi e addestrarmi per la Sua totale soddisfazione personale e, se necessario, usare la forza per obbligarmi all'obbedienza.


Desidero con entusiasmo, e senza limiti di consenso, qualunque forme di contatto fisico nella relazione. Questo consenso si estende anche ad ogni qual volta io non sia "dell'umore" o addirittura ribelle e combattiva. Quando raggiungero' l'obiettivo di essere costretta e dominata, potro' ben urlare, rantolare e lamentarmi delle mie amate costrizioni, ma per certo sarà quando saro' maggiormente soddisfatta. Dichiaro esplicitamente che quando pronuciero' le parole "no" o "basta" vorro' in effetti che i miei tormenti continuino. Questa vuol essere la prova che è stato speso un precedente consenso e che nulla mi vanga fatto da Lei/Lui sia o debba apparire un abuso.


In qualità di addestratrice concedo alla mia Padrona, pieno permesso di punirmi fisicamente e mentalmente come Ella ritenga più adatto. E' mio desiderio che Ella modifichi il mio comportamento e mi costringa ad essere conforme alla Sua definizione di buon comportamento. Accetto il fatto che debba di volta in volta essere necessario legarmi e limitarmi.

Questo consenso è valido nel periodo:

1:___ Da: data: _______________ora: ________ A: data: ________________ ora: ________

o

2:___Per sempre



Contratto di schiavitù
Tra:

Padrona/Padrone________________________

e _____________________ {schiava)




io,...., d'ora in poi riferita come schiava, mi sottometto, di mia propria volontà, alla Padrona/al Padrone________________ e accetto i seguenti termini e condizioni come definiti nel presente contratto di schiavitù.


comprendo pienamente che, per la durata del contratto, io sono una schiava di proprietà della Padrona/del Padrone e dichiaro di essere del tutto conscia delle possibili conseguenze di questa situazione
accetto la completa e immediata obbedienza a qualunque comando datomi dalla Padrona.
accetto e mai rifiutero' alcuna costrizione( es.:tipo, luogo, durata, mezzi, ecc..). Inoltre, comprendo che il termine "mezzo di costrizione" include qualunque cosa la Padrona/il Padrone, a Sua discrezione, voglia intendere come tale.
accetto e mi sottometto a qualunque punizione o disciplina che la Padrona ritenga adatta. Cio' puo' includere, senza esserne limite: frustate, costrizioni prolungate, essere costretta a dormire per terra incatenata o legata, l'assegnazione e lo svolgimenti di compiti punitivi e umiliazioni. io comprendo che mi è concesso di implorare la libertà dalle costrizioni, o un trattamento pietoso, mentre vengo punita o istruita ma la mia libertà e/o trattamento è SEMPRE a discrezaione dellla Padrona senza condizionamenti delle mie suppliche.
accetto di indossare qualunque articolo o indumento o strumento di costrizione in ogni momento la Padrona/il Padrone lo ritenga adatto.
aaccetto di presentarmi con aspetto rispettoso e pulito, depilata se richiesto dalla Padrona/dal Padrone.
accetto di adeguarmi ai seguenti comportamenti:
non mi siedero', sdraiero' o usero' l'arredamento senza il permesso della Padrona/del Padrone.
non andro' in bagno senza il permesso della Padrona/del Padrone.
mi manterro' scrupolosamente pulita in ogni momento.
non mangero' o berro' senza il permesso della Padrona/del Padrone.
non imbarazzero' MAI la Padrona/ilPadrone.
i miei modi e toni saranno sempre quelli di una schiava.
non mi porro' in modo difensivo o titubante quando la Padrona/il Padrone si rivolgerà a me.
non interrompero' mai la Padrona quando parla.
non tocchero' me stessa o altri in presenza della Padrona/del Padrone, senza averne avuto permesso.
serviro' sempre la Padrona stando inginocchiata e occhi bassi, fino a volontà opposta della Padrona.
informero' la Padrona se contradiro' una di queste regole.
accetto di mostrare le seguenti attitudini e attributi di schiavitù in ogni momento:
umiltà
sottomissione
obbedienza
desiderio di obbedire
velocità di esecuzione degli ordini
competenza nell'esecuzione degli ordini
successo nell'esecuzione degli ordini
servilità


senza ulteriore consenso della schiava, la Padrona/il Padrone è autorizzata a trattenere o liberare, negare o garantire qualunque cosa alla schiava.
io comprendo che, in qualità di schiava, non ho nessun diritto di revoca e che la disobbedienza in ogni forma condurrà a dolorose punizioni fisiche o mentali e che, l'uso della parola di sicurezza interromperà l'intero contratto. Inoltre io libero la Padrona/il Padrone da ogni presente passata o futura responsabilità legata o risultata dal presente contratto.
io quindi accetto, apponendo la mia firma, questo Contratto di Schiavitù e mi concedo liberamente e totalmente alla Padrona/il Padrone nelle seguenti date.

1:___ Da: data: _______________ora: ________ A: data: ________________ ora: ________

o

2:___Per sempre

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Con la sua firma, la schiava conferma che ha letto, compreso, e accettato le regole del Contratto.

numero della schiava o nome di schiavitù (assegnato all'accettazione)
_______________________________________________, data _______________



Per ricevuta alla schiava nominata _______________________
la Padrona/il Padrone ___________________________ Data:_____________________

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